venerdì 20 maggio 2011

“IL RACCONTO HORROR”

Tra i diversi argomenti di produzione scritta trattati quest’anno, da noi bambini della classe IV B, insieme alla nostra maestra Maria Fratto, quello che ci ha maggiormente interessati è stato il racconto Horror. Dopo aver approfondito vari brani sulla paura siamo riusciti anche noi a produrre dei racconti lavorando in gruppi. Questo lavoro ci ha permesso di affrontare e superare le nostre paure più nascoste!

LA CLASSE SENZA PAURA

Mummie, Zombie, Anime orripilanti,
con le sciabole in mezzo alle fronti…
sono questi gli ingredienti,
per scrivere storie sorprendenti!
Mettici un pizzico di coraggio e di mistero
per affrontare un lungo viaggio…
nel tunnel della paura
che diventerà una grande avventura!
                                                                                                                      Maria Fratto


TEMA: “ LA FORESTA MISTERIOSA”
“I nostri genitori ci avevano sempre vietato di giocare al di là della città,perché quel luogo nascondeva mille pericoli ma noi un giorno disubbidimmo e ci inoltrammo nella foresta proibita….”
Ci eravamo persi in una foresta misteriosa! All’ improvviso sbucò un essere terrificante! I suoi occhi erano color rosso sangue come quelli di un lupo mannaro che ulula nel buio, e , qualche piccolo ciuffo di peli ricoperto da verdi e schifosi vermi ricadeva sulla sua testa quadrata.  Era muscoloso e pieno di peli  lunghi e rossi; le sue zampe color verde dalle unghie affilate erano enormi. Pervasi da una grande paura, iniziammo a correre velocemente per fermarci davanti ad un grande castello dalle mura piene di scarafaggi che scavavano i vecchi mattoni scuri . Accanto al castello c’era un grande cimitero che sorgeva in bella vista; ad un tratto iniziarono a sbucare delle enormi mani scarne e dopo apparvero mummie e uomini dai volti senza occhi e bocca. Senza pensarci entrammo in quel castello oscuro  e dai quadri appesi alle pareti capimmo subito che era la dimora del conte Dracula. Antonios si posò su una piastrella del pavimento e si aprì una porta  che lo  risucchiò in un  buco nero. Preoccupati per lui, lo cercammo dappertutto trovando solo un grande diamante  che risplendeva nell’oscurità! Alice lo prese azionando così delle micidiali trappole mortali: dal soffitto spiccarono il volo numerose frecce e sul pavimento  si formarono moltissimi fossati ,  la povera Alice venne colpita da una freccia e cadde in un fosso scomparendo alla nostra vista. Nel frattempo Antonios non avendo più né acqua e né cibo, cominciò a mangiarsi le unghie delle mani dalla paura, aspettando impazientemente che qualcuno di noi lo salvasse… Alice , invece, si era seduta per terra cercando  di tamponare il sangue che sgorgava dalla sua ferita, ma un branco di lupi affamati che si trovava poco più in là non appena fiutò l’odore del sangue incominciò a cacciare la preda. Intanto entrammo in una grande biblioteca e  Marcelo  a cui piaceva leggere molto i libri, ne tirò fuori uno e immediatamente scivolammo in un grande buco perdendo i sensi. Quando ci risvegliammo, davanti a noi c’era Antonios che saltava dalla gioia  nel constatare che eravamo vivi! Ad un certo punto decidemmo di fuggire da quel luogo oscuro  perché ne avevamo abbastanza: avevamo rischiato la vita per avventurarci nella foresta  e non sapevamo se Alice fosse ancora in vita! Sulla nostra sinistra c’era una porta marrone di ferro che si aprì  e in quella stanza trovammo la nostra amica tramortita distesa sul pavimento. Tutti i maschi la sollevarono con le loro forti braccia,finalmente trovammo un’uscita e  ci rifugiammo in una casetta che avevamo trovato nella foresta. Dopo un po’ qualcuno bussò alla porta: era un vecchio, il proprietario  della casa, noi gli chiedemmo se ci poteva indicare la strada che portava verso la città e lui sorridendo ci disse di seguirlo. Dopo un po’ di cammino avvistammo i tetti della nostre  case, eravamo finalmente fuori da quella foresta spaventosa! Ringraziammo il vecchietto che sparì in un batter d’occhio .Allora corremmo velocemente( specialmente i maschi) trovando un ospedale in cui lasciammo Alice per due giorni. Dopo una settimana ci riunimmo tutti a casa di Bem e giurammo di mantenere  segreta questa paurosa avventura: quella di undici ragazzi che per una disubbidienza si inoltrarono in una foresta terrificante e scamparono a mille trappole …!
 MANUELA-SARA- ALICE-BEM- CAROLS- SABRINA- MICOL- TEODORA- ANTONIOS- ANTONINO-MARCELO



TEMA: “ LA MUMMIA”.

“Un giorno, mentre stavo visitando un museo famoso dov’era custodita un’antichissima mummia  egizia, improvvisamente si risvegliò…!”
Era con la pelle verde ricoperta di bende sporche e strappate; i suoi occhi erano rossi  come le fiamme di mille fuochi. Camminava lentamente come uno zombie e incuteva molto terrore!  Ad un certo punto mi afferrò la spalla e mi portò con sé nei sotterranei del museo, dove c’era una grotta molto sporca piena di ragni e pipistrelli. Dopo un po’  scoprii che la mummia mi aveva catturato perché voleva prendere i miei organi per completare il suo corpo e prendere così vita! In quel momento sentii lo squittire di un topolino che  riuscì ad intrufolarsi nelle bende della mummia procurandole molto prurito. Approffittando della distrazione di quell’essere intento a grattarsi , scappai  e finalmente riuscii a trovare una scala che portava direttamente all’uscita di quello orribile museo. A metà strada, però trovai il guardiano del museo che mi chiese il motivo  per il quale ero così spaventato e quando gli raccontai quello che era accaduto mi credette, infatti prese una pistola e si precipitò a cercare la mummia.  La trovò e con una pallottola la trasformò in cenere! Sfortunatamente il mostro si ricreò, uccise la guardia e ne prese gli organi  e accorgendosi nuovamente della mia presenza mi inseguì fino all’uscita. Per fortuna un raggio di sole colpì la mummia che per paura di essere polverizzata tornò nel suo sarcofago,  così  riuscii a tornare a casa sano e salvo ma terrorizzato di quanto era accaduto!
Il giorno dopo tornai al museo con mio padre, ma la mummia era immobile nel suo sarcofago come se non fosse successo niente. Comunque mi accorsi subito che c’era qualcosa di strano: non sembrava lo stesso essere che mi aveva inseguito! Notai che le sue bende erano candide e il corpo sembrava vuoto,allora,  provai a toccarla ed essa cadde sul pavimento frantumandosi in mille pezzi.  Una folata di vento mi accarezzò il viso ,  mi svegliai  e capii che avevo fatto solo un brutto sogno! Scesi dal letto e accanto al mio comodino notai un mucchietto di cenere , la raccolsi e mi ritrovai nuovamente nel museo…!

ABANOB- SURANI NIKOLSON- MARCO – HILANA- ANDREA M.- PIETRO – ANGIE- MARIAM- ANDREA L. – KEVIN – ALESSANDRA - GINEVRA


lunedì 14 febbraio 2011

"Dice il saggio" quinta puntata..

1.   In bagno: “Non schiacciare il ragno perché porta guadagno.” “Nel mio bagno ci sono gli scarrafoni”
2.   Da grande quando andrò in piscina io nuotò da solo
3.   L’esperimento è una cosa che non si è mai fatta prima
4.   Giocando a pallone: “Hai visto che paratone che ho fatto?”
5.   Mia mamma mi sgrida poco e io non me ne vergogno
6.   Mi piace il pulcino perché è pelato, è pieno di peli…..
7.   Io “ridico” : sono andato al Bosco in città!
8.   Mi scappa la pipì, ho il pisellino infuocato

Dice il saggio


1.   In bagno: “Non schiacciare il ragno perché porta guadagno.” “Nel mio bagno ci sono gli scarrafoni”
2.   Da grande quando andrò in piscina io nuotò da solo
3.   L’esperimento è una cosa che non si è mai fatta prima
4.   Giocando a pallone: “Hai visto che paratone che ho fatto?”
5.   Mia mamma mi sgrida poco e io non me ne vergogno
6.   Mi piace il pulcino perché è pelato, è pieno di peli…..
7.   Io “ridico” : sono andato al Bosco in città!
8.   Mi scappa la pipì, ho il pisellino infuocato

mercoledì 19 gennaio 2011

Poesia:VORREI SAPERE PERCHE’

Vorrei
sapere perché ora esiste il male.

Vorrei
sapere perché la gente non costruisce un mondo di pace.

Vorrei
sapere perché ora le leggende eroiche e gli eroi sono eliminati.
Vorrei
sapere perché c’è l’odio e la violenza.
Vorrei
sapere perché la gente non aiuta quei fratelli che non hanno niente.

Vorrei
sapere perché c’è qualcuno che ha paura del mondo e non crede nell’uomo.

Vorrei
sapere perché alcune civiltà fanno la guerra anziché imparare l’uno dall’altra.


   IRENE
PALUMBO